Bruno Oliva
Segretario culturale nazionale ANDI

64° Congresso Scientifico ANDI “Connessioni – Scienza e Professione”

Roma, Auditorium Parco della Musica – 22 e 23 maggio 2026

L’edizione 2026 del Congresso Scientifico si ispira ad un concetto che ha caratterizzato il percorso recente di ANDI: le “connessioni”. ANDI ha saputo “interagire” con i decisori politici, le istituzioni, l’Università, le società scientifiche, le aziende, gli enti previdenziali e assicurativi e i cittadini.
La rilevanza delle connessioni è evidente nel funzionamento di qualunque sistema. Più il sistema è composto da fattori o variabili, più decisivo diviene il numero di connessioni e il loro “peso”, la loro influenza. Un sistema è definito complesso non solo per il numero di variabili presenti, ma per come esse interagiscono tra di loro, influenzando il risultato.
Qualunque sistema, condizione o contesto dinamico, composto da sottosistemi in cui sono presenti più fattori o variabili che interagiscono tra di loro e le cui connessioni non sono stabili, predefinite, ma si modificano, rendendo incerta l’evoluzione del comportamento, rappresenta un sistema complesso.
La mente umana, gli organismi viventi, le reti neurali alla base dell’Intelligenza artificiale, i sistemi sociali ed economici, i mercati finanziari, il sistema climatico, sono tutti esempi di sistemi complessi.
In un sistema complesso il risultato di un input non è prevedibile in quanto non sono prevedibili le connessioni che si verificheranno o, meglio ancora, non sono prevedibili i “pesi” che le varie connessioni avranno. E questo non è tutto, in quanto i “pesi” delle connessioni possono modificarsi in modo dinamico, generando comportamenti “emergenti”, non prevedibili, che alterano completamente il risultato.
L’imprevedibilità delle connessioni è presente in molte delle nostre attività quotidiane, non ultimo nei nostri studi, in particolare se organizzati in modo aggregato con più colleghi e personale che lavorano assieme. Il risultato di attività multidisciplinari non è solo in capo alla competenza di ogni singolo elemento, ma anche alla capacità di interagire per creare il contesto ideale al raggiungimento di quel risultato.
E cosa succede se più sistemi complessi interagiscono? Si raddoppiano o si triplicano le incertezze o le possibili connessioni? La crescita è esponenziale. È come ragionare in un sistema con più di tre dimensioni, un contesto multidimensionale in cui l’aumento di una dimensione eleva in modo esponenziale il numero di elementi in campo. Un cubo ha 6 facce piane, un tesseratto o un ipercubo con quattro dimensioni ha 24 facce piane.
Aziende e imprese a vario livello si confrontano con questa realtà e ad essa si stanno adattando. I loro manager non si formano solo in economia, gestione aziendale o marketing, devono sviluppare capacità ulteriori che prevedono resilienza, capacità di adattarsi a contesti “imprevedibili”.
ANDI è un sistema complesso e multidimensionale, in quanto dotato di sottosistemi altrettanto complessi.  Un sistema, oltretutto, “connesso” ad altri sistemi complessi (politico, scientifico, sanitario, economico, sociale ecc. ecc.). In questo “universo ANDI” tutto è in continuo cambiamento, fluido e per questo è necessario avere altre capacità, altri strumenti, altre risorse e una forte motivazione a rimodularsi per poter far fronte ai repentini mutamenti.
Questo ragionamento ci ha portato ad immaginare il Congresso Scientifico 2026: il “Sistema ANDI” che si adatta alla rete di connessioni dinamiche con le altre società partecipate e gli altri sistemi coinvolti nelle decisioni che caratterizzano le attività professionali, cambiando forma, dotandosi di quella resilienza che le consentono di plasmarsi, trasformando sistematicamente i “comportamenti emergenti” dalle interazioni complesse in vantaggi.
Il valore delle connessioni e la capacità acquisita di gestirle, di questo deve essere oggi consapevole ANDI e questo cercherà di comunicare il Congresso Scientifico del 2026.
ANDI, connettendo le varie discipline e i diversi percorsi formativi, consentirà lo sviluppo di competenze specifiche e trasversali, interdisciplinari e multidisciplinari, oggi indispensabili per lo svolgimento di una professione sempre più “complessa”.
Vi attendo numerosi.